Padre Vittorio Casella

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La Chiesa della Diocesi di Patti è in lutto. Ma sono in lutto, in modo più toccante, l’intera comunità parrocchiale di Capo d’Orlando e famiglia ecclesiale della parrocchia di Santa Lucia, di Sant’Agata Militello, nome della quale – così come a nome del parroco Don Gaetano – parlo in questa triste circostanza. in lutto due cittadine intere che lo hanno avuto come guida , come sacerdote, come consigliere, come bussola di in tutte quelle situazioni della vita in cui le risposte che si non possono venire né dalla politica né dalla scienza né istituzioni né dalla filosofia né da chiunque, al di fuori della fede, speranza e della carità cristiana, è convinto di possedere la e la verità. scomparsa di Monsignor Vittorio Casella non è la morte di una comune, ma il venir meno di un “padre” (e qui il termine ‘padre” ha un significato che trascende quello di “genitore” naturale). Vittorio era un “padre” nella dimensione della spiritualità, ‘ampiezza della pedagogia cristiana e nel dominio della cultura, cultura che si fa sapienza, (dalla radice “sapío – sapiens” essere o diventare saggio). Dello spessore e della ricchezza sua eterogenea cultura, connotata sempre da rigore e da scientifica, don Vittorio ha dato testimonianza giorno dopo ovunque: a scuola, prima di tutto, dove coinvolgere gli studenti questioni religiè cosa ardua, riuscendo a interessarli e a dalla sua parte, anzi dalla parte della verità; nella quotidiana à di proclamatone della Parola liturgica, di cui egli sapeva e carpire la genesi e i significati reconditi; nelle riflessioni in televisione in occasione di dibattiti su temi scottanti che la nostra società, come le varie forme di devianza, come la à traboccante ragazzi “bulli”; nelle analisi tante volte fatte a proposito delle contraddizioni o incongruenze della famiglia attuale in ambito educativo. La à di Don Vittorio era, sempre e ovunque, la pertinenza delle , la capacità di raggiungere il cuore del problema e di i lati oscuri.

La riprova della sua singolare attitudine di catturare e affascinare il pubblico degli ascoltatori ce l’ha fornita in occasione della presentazione a S. Agata Militello del suo ultimo libro: L’Eucarestia al centro, che non è solo una “Proposta di Teologia Sacramentarla”, dice il sottotitolo, ma è soprattutto un trattato di dottrina , che coniuga e amalgama chiarezza, puntualità di definizioni di concetti, severa consequenzialità e coerenza argomentativa, à espressiva, fascino comunicativo – esito della sua esperienza e pastorale, oltre che, com’egli stesso scrive, dello studio dell’insegnamento – cui di volumi come questo si potrebbe dire quello che una nota casa editrice attribuisce alle sue pubblicazioni: Serenant et illuminant, l’animo e illuminano la mente. poiché la presentazione del libro non poteva non riscuotere il che meritava, grazie alle sue evidenti chiarificazioni ed , poche sere fa avevamo preso la decisione, proprio parrocchia di Santa Lucia, di effettuare un secondo incontro per e completare la presentazione dell’opera. Purtroppo il progetto è stato distrutto dalla dipartita di padre Casella. Il libro, ò, rimane come il testamento spirituale più significativo del nostro amico e fratello Don Vittorio.

Nella parrocchia “S. Lucia” di S. Agata Militello, Don Vittorio Casella resse le sorti del popolo di Dio per venti anni, dal 1971 al 1991, chiarissimi e fecondi segni della sua presenza, della sua à, della stima riscossa, della simpatia e dell’affetto di cui è stato . L’impostazione pastorale data a quella comunità è stata fertilissima di : lo spazio dato ai giovani, organizzandoli in gruppi, e movimenti, ha permesso alla Chiesa locale di aprirsi al o con una disponibilità sconosciuta fino a quel momento. occasione del Sinodo diocesano, Don Vittorio è stato nominato, dal mons. Ferraro, responsabile della pastorale della famiglia, che ha svolto con la competenza e l’intelligenza spirituale che abbiamo poco fa riconosciuto.

Don Vittorio ha ridisegnato e pianificato un nuovo concetto di parrocchia: quello di una assemblea giovane, attentissima all’universo giovani, alle loro istanze, ai loro bisogni e al loro inconscio di dare un significato e un motivato e sicuro orientamento alla propria vita, lontano da certe maledette tentazioni di morte che rapiscono o comunque incombono su di loro. inoltre un validissimo esponente dei Focolarini, di cui è stata fondatrice Chiara Lubich, e divenne il punto di congiunzione e il per i loro progetti e la loro azione riformatrice. ricordato pure il gemellaggio tra la parrocchia “Santa Lucia” di S. Militello e la parrocchia “”Sacra Famiglia” di Catania, che attivò scambio di esperienze diversificate, ma ugualmente produttive unità della Chiesa.

Una ulteriore dimensione della sua personalità era l’universalità della sua accoglienza. Numerosi, infatti, furono i sacerdoti di colore che lui ospitò in parrocchia sia a S. Agata che a Capo d’Orlando, a e testimonianza che la  Chiesa di oggi è orientata verso i punti cardinali, spalancata a tutti i continenti. sintesi, dell’eredità di valori cristiani che Don Vittorio ci lascia non immediatamente a comprendere e misurare la portata, ampia è la loro estensione, tanto spalancato il ventaglio delle , tanto salde e profonde le radici. Ecco perché, mentre il Cielo arricchisce di. una nuova luminosa anima, il nostro territorio impoverisce di una presenza sacerdotale tanto amabile e amata.Grazie Padre Casella, per tutto il bene che ha fatto.

Salvatore Di Fazio

Capo d’Orlando, 22 maggio 2008

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